Nuova
strategia contro la violenza
In questi anni sono state prese nel nostro Paese una serie di iniziative per contrastare l’inquietante fenomeno delle violenze e degli abusi – fisici, psicologici e sessuali – che coinvolgono i soggetti di età minore. A parte le iniziative legislative e le iniziative connesse all’attuazione della legge 285/97 - che prevede espressamente la prevenzione e l'assistenza nei casi di violenza - ci si è impegnati in questo settore su diversi piani. In estrema sintesi va rilevato: a) per sensibilizzare al problema l’opinione pubblica si sono impegnate sia organizzazioni non governative sia organizzazioni professionali; b) per intensificare l’azione di polizia finalizzata alla prevenzione e contrasto dei fenomeni criminosi a danno di minori, è stato elaborato dal Ministero degli Interni, e se ne è data attuazione, un progetto Arcobaleno volto a rimodulare e potenziare gli interventi svolti nel settore dalle Questure. Sono stati così costituiti, presso tutte le Questure, gli "Uffici minori"; è stata istituita una speciale linea telefonica per l'attivazione di procedure di intervento emergenziale in favore dei minori con qualificati apporti del personale dei predetti uffici; si è realizzato un raccordo tra questa nuova struttura e gli Enti pubblici o privati che operano nella stessa area nel settore minorile; si è provveduto ad un’adeguata formazione dei dirigenti preposti a tali strutture, nonché degli operatori, attraverso seminari di formazione della durata di una settimana aventi ad oggetto fenomeni criminosi coinvolgenti i minori e gli interventi di tutela, con particolare riguardo anche ai collegamenti con organismi internazionali (UNICEF, UNICRI) operanti nel settore; è stata istituita, a livello centrale, un'apposita unità organizzativa nell'ambito della Direzione Centrale per la Polizia Criminale con l'obiettivo di svolgere una costante azione di monitoraggio sull'evoluzione delle attività criminose coinvolgenti i minori vittime di reato, in sintonia con l'attività svolta in altri Paesi; c) si vanno diffondendo su tutto il territorio nazionale strutture specializzate per la presa in carico ed il trattamento di minori vittime di violenza: l’intervento ovviamente non è disgiunto da un sostegno alla famiglia del bambino abusato. Pur nella diversità delle metodologie di intervento, si può affermare che simili strutture abbiano costruito modelli di intervento significativi ed utili per il recupero dei minori vittime di abusi e che la sperimentazione così compiuta sia estremamente utile; d) si è cercato di sviluppare un’adeguata rete di servizi sul territorio. È stato anche costituito un Coordinamento Nazionale dei Centri e dei Servizi di Prevenzione e Trattamento dell’abuso in danno di minori. Questo Comitato ha elaborato un fondamentale documento che contiene linee guida per gli interventi dei professionisti psicosanitari in tema di abuso sessuale dell’infanzia; e)
per contrastare, a livello europeo ed internazionale, le organizzazioni
internazionali dedite allo sfruttamento sessuale e commerciale dei minori,
aventi dimensioni e ramificazioni transnazionali, la Direzione Centrale
della Polizia Criminale ha provveduto:
f) per rendere comunque più incisiva nel nostro paese l’azione
di prevenzione di tutte le forme di violenza e di abuso sull’infanzia
e adolescenza è stata, nel 1997, istituita dalla Presidenza del
Consiglio dei Ministri, Dipartimento per gli Affari Sociali, una Commissione
Nazionale per il Coordinamento degli Interventi in materia di maltrattamenti,
abusi e sfruttamento sessuale di minori. La Commissione - che comprendeva, oltre ad alcuni esperti
in materia,
i rappresentanti di tutti i ministeri interessati - ha messo a punto un’organica
e globale strategia basata su cinque direttrici di intervento: |
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