Iniziative
di sensibilizzazione
Accanto alle iniziative di prevenzione generale della violenza e dell’abuso sia fisico sia sessuale e delle iniziative di recupero nei confronti delle violenze sessuali, è stata attuata una sensibilizzazione dell’opinione pubblica, per una presa di coscienza diffusa dei problemi dello sfruttamento e dell’abuso sessuale, soprattutto da importanti associazioni e centri specializzati sull’abuso che da vari anni operano su scala nazionale: fra essi il Telefono Azzurro di Bologna – che ha svolto un’intensa attività per rendere avvertita l’opinione pubblica dell’entità e della gravità del fenomeno della violenza all’infanzia e per diffondere una diversa cultura del rispetto dell’infanzia e dei suoi diritti e che ha anche costituito linee telefoniche per la segnalazione di casi di abuso e per il sostegno telefonico di bambini in difficoltà e di genitori con problemi - il Centro Studi Hansel e Gretel di Torino, Rompere il Silenzio di Torino, il Centro per il Bambino Maltrattato di Milano, l’Associazione Santa Maria Mater Domini di Venezia, il Centro Toniolo di Napoli. Sugli aspetti internazionali del fenomeno una particolare opera di sensibilizzazione è stata compiuta dall’organizzazione “Terre des Hommes Italia”. Si è anche avviata un’attività di preparazione degli operatori sanitari e scolastici e dei genitori all’ascolto e alla decifrazione dei segnali che vengono dai minori, perché questi ultimi possano parlare e confidarsi, rompendo il silenzio. Anche per i magistrati minorili vi è stata un’azione di sensibilizzazione sul problema da parte dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia.
Per un’efficace opera di prevenzione, dovrebbe accompagnarsi contestualmente
alle nuove leggi penali anche una legge sull'educazione del minore alla
relazione e all’affettività, sviluppando un impegno di attenzione
ed educazione dei giovani alla sessualità anzitutto nella scuola.
Finora alcune iniziative legislative in questa direzione non sono andate
a buon fine. Tuttavia - in attesa di questa legge - la scuola italiana
già costituisce un importante momento e luogo di educazione in
attuazione dei piani di educazione alla salute e di prevenzione delle
patologie connesse alla tossicodipendenza, attraverso iniziative di formazione
di docenti referenti, progetti educativi di istituti per i ragazzi e centri
di informazione e di consulenza. L’orientamento educativo prevalente
e ritenuto più fecondo è quello di non puntare unicamente
su temi specificamente sessuali, quanto di dare spazio all’elaborazione
da parte dei ragazzi delle emozioni legate all’affettività
e alla relazione con l’altro sesso, offrendo in tal modo la possibilità
di confidarsi su quanto è accaduto e di uscire dalla solitudine
delle proprie emozioni negative a chi ha avuto esperienze di relazioni
disturbate e di abuso. Anche i programmi di insegnamento della religione cattolica nella scuola
media (approvati con d.p.r. 21 luglio 1987 n. 350) prevedono nel terzo
anno, che costituisce l’ottavo anno dell’istruzione
elementare obbligatoria, che dal punto di vista morale e religioso si
affronti anche il tema dell’educazione affettiva e sessuale. |
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