Piano Nazionale di azione e di interventi
per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva
2002-2004
Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali
Presentazione Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 27 giugno 2003, ha approvato il Piano Nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2002-2004. Il documento, predisposto dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia, delinea le politiche in materia di diritti del minore e della famiglia, le misure a sostegno della condizione di genitore, la priorità per minori ed adolescenti, la strategia di lotta all’abuso ed allo sfruttamento e di contrasto alla devianza ed alla delinquenza giovanile, collocandole all’interno della strategia europea in materia. Sul Piano, si è espressa favorevolmente la Commissione parlamentare per l’infanzia.
Il comunicato stampa del Sottosegretario Grazia Sestini Approvato dal Governo il Piano Nazionale per l’infanzia 2002-2004. (Roma, 30 giugno 2003) Diritto del minore ad avere una famiglia. Sostegno alla genitorialità ed alla nascita di comunità, gruppi, associazioni di famiglie e reti integrate di servizi. Rafforzamento della protezione dei minori da ogni forma di abuso e violenza. Riequilibrio della spesa sociale a favore delle famiglie (specie quelle numerose) e dei bambini. Sono i punti-chiave del “Piano Nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2002-2004”, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri. “Il piano – spiega la sen. Grazia Sestini, Sottosegretario al Welfare con delega alle politiche sociali – nasce dal lavoro dell’Osservatorio nazionale e dalle risultanze della Conferenza sull’infanzia di Collodi. Il documento fa ampio riferimento alla questione educativa, al diritto allo studio e alla formazione ed auspica l’intervento, accanto alle agenzie educative tradizionali (scuola e famiglia), del mondo delle imprese e dell’associazionismo. Prevede, in particolare: l’allargamento dei servizi alla persona (mediante la piena applicazione del principio di sussidiarietà); la creazione di “Punti o Centri servizio famiglia” presso scuole, Enti locali, Asl; il potenziamento dell’adozione e dell’affido nelle sue forme più diverse; l’attivazione di un Piano straordinario per la chiusura degli istituti; la creazione, in ogni Regione, di strutture e sistemi informativi sulla condizione dei minori”. “Non è – aggiunge il
Sottosegretario Sestini – un Piano di interventi (con la modifica
del Titolo V della Costituzione questo non ci compete più), ma
piuttosto un Piano di indirizzo, sul quale ci confronteremo con gli altri
soggetti istituzionali e con il mondo associativo. E così come
sono condivise le politiche, sono condivise le risorse da individuare
e dirottare su questi interventi. Di risorse parleremo ai tavoli di confronto
con le Regioni e le parti sociali già avviati sui livelli essenziali
delle prestazioni sociali”. |
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